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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
deputato, Atri (27-4-1898). [Inizio Voce]compagnia. Quella stessa sera si trattenne più del solito. Alle 21 1/2 poi gli fece visita il dottor Salvatori che quale intimo amico riusciva a tenere sollevato lo spirito del malato. Egli lo abbandonò a notte avanzata, quando la moglie e la figlia Sig.ra Concettina continuarono le loro cure a conforto dell'infermo. S'intrattennero, come di solito, oltre la mezzanotte, appunto per dar agio che il loro amato prendesse sonno. Come in precedenza un giovinetto servo vegliava nella camera. L'infermo passò il resto della nottata un po' inquieto, e due volte volle alzarsi di letto sorretto dal servo. Verso le 5 1/2 parve appisolarsi. Colse quel momento il servo per scendere al quarto inferiore per una tal bisogna. Quasi contemporaneamente la moglie, che per la malattia del marito faceva di notte giorno, attratta da inesplicabile impulso, per una gradinata interna salì all'appartamento superiore in cui era la camera del malato. La poveretta vi entrava circospetta, temendo di disturbarne il sonno. Ma scattò e diede in disperate grida al vedere il suo amatissimo Consorte con una ferita alla tempia destra grondande di sangue e con il revolver stretto al pugno e disteso sul petto. La scena fu straziantissima. Tutti della famiglia accorsero; e la notizia sparsasi con la velocità del baleno in tutta la città, costernò tutti, e gl'intimi amici e parenti sbalorditi si riversarono nel Palazzo. Un accesso maniaco subitaneo si ritiene abbia spinto il Comm. Finocchi a suicidarsi circa le 6 del 23 aprile '98. Il presidente della Congregazione di Carità sig. Antonio Dottor Grue, amico intimo e schietto del defunto, sin dal 23 febbraio 1891 ne aveva ricevuto un plico: tre lettere alle tre figlie e una diretta allo stesso sig. Grue, nella quale ultima si davano le disposizioni pel funerale. [appr.] [appr.30-4-1898] [appr. 18-5-1898]
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