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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Nocciano (21-5-1898). Nocciano 16 Maggio 1898 - Se è vero che le fasi del magistero della madri italiane rievocano alla pubblica attenzione le vicende delle patrie fortune, è pur vero che l'aspetto di un cadavere che posa su di una bara è pur troppo commovente quando l'esistenza di un tipo di gentil donna e la parvenza di una madre esemplare che si spegne c'insegnano che le esigenze della cronaca cittadina non sono mai abbastanza studiate e ricordate. E' questa la nota melanconica di oggi in Nocciano ove in una mezz'ora d'improvviso malore è, alle ore 8, spenta la vita della Signora Carmela Urbani, vedova Pierangeli, lasciando la famiglia immersa in un mare di angoscie. In verità la cittadinanza non sa oggi rendersi ragione dell'inaspettata sventura; quella cittadinanza che ricorda in lei la sapiente educatrice della prole altamente rappresentata da due valenti Dottori in medicina, da un rispettabilissimo cittadino di Atri, e da un gioiello di virtù domestiche in persona della signora Amalia Pierangeli maritata Nanni l'angelo tutelare delle pareti domestiche, l'amorosa dispensiera degli opportuni consigli, la solerte benefattrice degl'indigenti. Ond'è che la pietosa lagrima, onde questi costernati cittadini bagneranno incessantemente l'urna preziosa del cielo che scenderà sui campi dei bisognosi, sarà un farmaco specioso che, rendendo omaggio alla sapienza educatrice di sì virtuosa donna, sanerà l'infermo organamento sociale; e l'ombra veneranda di Carmela Pierangeli comparirà sull'orlo del suo sepolcro per favellarci ed additare nella sua spoglia un monumento che ragiona, una memoria che scuote, un'epigrafe che ha caratteri indelebili di puro sangue italiano. Piangasi adunque l'irreparabile perdita, ché se ne ha ben donde; ma scomparsa di sé preziosa esistenza ci ricordi che la nobile missione della donna sul campo dei civili incrementi venne mirabilmente compiuta più che mai dalla indimenticabile signora Carmela Pierangeli.
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