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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Giulianova (22-6-1898). Giulianova 18 giugno - Primo dolore! Olimpia Caravelli, l'adorata, l'angelica compagna mia non è più! Simile ai fiori, che ella amava s'infranse il verde stelo di sua vita colpito dal violento impeto d'improvvisa bufera, mentre appena cominciava a schiudersi la rosea corolla! Povera amica, dolce e mesto ricordo dell'amica mia!... fra le lagrime che copiose mi piovono dagli occhi, dolorosamente ricercanti le tue sembianze soavi, ti rivedo tuttora fra e presso le aiuole del mio piccolo giardino, dove, appena quattro giorni fa, folleggiamo insieme sotto gli sguardi amorosi della mamma mia e del mio babbo, che ti volevano tanto bene perché tu eri buona tanto, tanto!... Ed ecco che tu ci lasci desolati tutti: i tuoi cari genitori, i parenti tuoi, le tue affettuose compagne... Ed ecco che tu abbandoni anche me, invisibile amica, e indossi di nuovo e da sola la tua veste bianca, che ti fece ancor più bella in questo mese di un'anno fa, al pari di me e in mia compagnia, ti facesti sposa del Signore... e te ne vai tacita a Lui in mezzo al profumo dei fiori della lucente stagione!... Deh, Olimpia mia, dal sereno azzurro dell'Olimpo dove già vàgola, il tuo spirito gentile, fa che questo aleggi continuo entro il mio cuore affranto, che ti piange; entro l'anima mia straziata, che ti sospira sempre... oh si, sempre! (Palmira de Luca)
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