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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Ascoli Piceno (19-11-1898). [Inizio Voce]ancora dal sepolcro! Ma, se egli, non resistendo alla ferocia del male, doveva augurarsi il termine delle sue sofferenze e vagheggiare, diremo quasi, l'ultimo istante, come liberatore dalle insopportabili angosce, con immenso dolore dovevano vedere spegnersi per sempre quell'anima, da cui esalava il profumo della gioventù, i parenti e gli amici che egli contava in gran numero. E come egli visse amato e stimato da molti, si è visto ultimamente nel funebre corteo. Ma non solo l'infelice giovane, di cui piangiamo la perdita, desta in noi un sentimento vivissimo di rammarico. Pensiamo pure al disgraziato padre, che ha visto sparire dalla casa, sino a poco tempo fa rallegrata dall'aspetto di quattro fiorenti giovani, due di essi, e per la vita di un altro ha tremato fino a ieri. Oh! cessi l'implacabile sorte di perseguitarlo: possa nei figli superstiti trovare egli un compenso a quelli perduti, possa la sopravvivente prola coronare di gioie l'ultimo periodo della sua vita, tribolata in questo anno fatale da tante stragi, possa al torbido meriggio seguire un tramonto sereno! (Giovanni ed Augusto Franchi)
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