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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
notaio, Tortoreto (30-11-1898). Tortoreto, 26 novembre 1898 - Nella notte dal 20 al 21 corrente, come avete annunciato, il Notaio Carlo Nicola Capanna, colto da improvviso malore, cessava di vivere nel suo casino della spiaggia marina di Tortoreto. La luttuosa notizia fu appresa con vero dolore dalla cittadinanza tortoretana, che professava per Lui quella stima e quell'affetto ch'Egli sapeva ispirare con le sue rare doti della mente e, soprattutto, del cuore. Dio, il dovere, la famiglia, la beneficenza formarono gl'ideali della vita di D. Carlo Nicola, il quale cercò sempre d'informare a questi ideali le proprie azioni. Incrollabili erano quindi i suoi convincimenti religiosi; l'esattezza nell'esercizio della sua professione era spinta allo scrupolo; l'educazione dei figli fu veramente esemplare. - Da questi figli Esso aspettava ed infatti si ebbe le meritate soddisfazioni: il primo di essi, Alfonsino, laureatosi brillantemente in medicina, occupa ora con generale plauso il posto di medico provinciale a Ravenna; il secondo si laureò giovanissimo nel notariato; il terzo sta per conseguire la laurea di farmacista; tre delle sue figlie poi entrarono spose in cospicue famiglie. Si è dinanzi accennato alla Beneficenza... oh! essa trovò sempre il suo nido gentile nella casa di D. Nicola Capanna, la cui porta fu sempre aperta al mendico, alla vedova, all'orfane, al fraticello... E i mendichi, le vedove, gli orfani e il fraticello non mancarono di unirsi all'eletto stuolo di signori, di professionisti, d'impiegati, di sacerdoti, ed alle scolaresche tutte, per accompagnare all'estrema dimora le spoglie mortali di un tanto Uomo. E tutti ne piansero amaramente la perdita, quando gl'insegnanti Andrea Rotini e Ulisse Di Dionisio diedero a Lui l'estremo vale, ricordando le preclare doti dell'animo. Alla desolata famiglia dell'estinto sia di qualche conforto il sincero, affettuoso compianto di tutti i suoi compaesani. (Boccasecca e Pelliccioni)
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