[Elenco dei Nomi]

(...segue) Costantini Settimio
patriota, deputato, sottosegretario, Roma (20-7-1899).

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a che nel 1868 fu nominato sindaco di Teramo, succedendo a Berardo Trosini. Del suo sindacato varii sono stati i giudizi specialmente sulle spese alle quali andò incontro il Municipio; ma nessuno dei più vecchi nostri concittadini avrà dimenticato che in quei tempi la nostra Teramo era un grosso villaggio, dove non erano scuole, non strade possibili, non edifici pubblici - e queste opere furono in gran parte compiute nei sette anni del suo primo sindacato, al quale inoltre spettò anche il compito di dare un bilancio al Comune stesso. Fu grande onore suo l'aver laicizzato le nostre scuole popolari che fino allora erano rimaste in mano degl'Ignorantelli, nonché la fondazione dell'Istituto tecnico. Ma a più alti destini quest'uomo era chiamato. Teramo voleva uno dei suoi figli alla deputazione pubblica, e pose l'occhio su Settimio Costantini. Nel 1874, il partito di Destra si coalizzò contro di lui, e dopo di aver tentato di adescarlo col miraggio di un posto di Provveditore agli studi ch'egli fieramente rifiutò lo combatté e lo vinse; ma nel 1876 il Costantini ebbe la sua rivincita, perché il suo nome fu antesignano nella lotta politica combattuta in tutta la provincia dal Corriere Abruzzese. Da quell'epoca, passò di trionfo in trionfo. Non vi fu carica pubblica ch'egli qui non avesse: sindaco ancora una volta, deputato provinciale, dappertutto portò la sua attività, il suo spirito di progresso. Il Consiglio provinciale per ben 16 volte, gli confermava la carica di suo presidente che disimpegnò con tanto decoro. Nel 1881 sotto il Gabinetto Cairoli, fu elevato a segretario generale del ministro Baccelli nella pubblica istruzione. Cadde con lui nel 1884 per la legge universitaria e per il trasformismo inauguratosi sotto Depretis, il quale indarno cercò di aggiogarlo al suo

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