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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Notaresco (16-12-1899). Abbiamo da Notaresco: Troppo crudamente ha questa volta la sventura colpito il nostro bravo amico Giovanni Rotini. Sanguinavagli tuttora il cuore per la perdita della sua buona madre Splendora, donna semplice e provvida, chiara per virtù domestiche; ed ora, quasi improvvisamente, da un male ribelle, viene strappata al suo affetto di padre amorosissimo la sua adorata Dorina. Un amorino di bimba, che, dai capelli neri come ala di corvo, dagli occhi vividi e pieni d'intelligenza, dal visino bello come un raggio di sole, faceva, al primo vederla, pensare ad un angioletto Raffaellesco. Lei fortunata che lascia questa triste scena, che chiamasi vita, pria di conoscerla! Se non poté conoscere ed apprezzare il bene e le virtù, ebbe la ventura di non vedere nemmanco l'infame spettacolo del vizio: se non le toccò di ammirare la meraviglie e le bellezze della natura, non sentì neanche la voce lugubre del dolore ne' il triste gemito della miseria. Sia questo pensiero di conforto ai desolati genitori. (P.)
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