[Elenco dei Nomi]

(...segue) Cerulli-Irelli Quintino
studente, Teramo (24-1-1900)

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giovine di cui si rimpiange la perdita. — Discorso del Preside Grollo. — Onorevoli Colleghi, Diletti alunni, — Dinanzi a questa bara, che racchiude le spoglie di un nostro ottimo e valente alunno, che per voi, o cari giovani, fu sì caro compagno, siamo adunati per rivolgere l'estremo saluto. Nel consultare a vicenda i nostri occhi che sono stati e saranno sempre il centro dei sentimenti più puri nobili e santi tutti ci avvediamo: che non è in noi la convinzione di subire questa dolorosa sventura; e che di fronte a questa ineluttabile realtà ci sembra ancora di sognare, perchè non siamo no rassegnati a ripetere l'antico passo del Menandro — sei morto, o Quintino, sì giovane perché sei stato caro al Cielo. Nessuno di noi avrebbe detto pochi giorni or sono, che certi microbi pur conosciuti nel lavoro di distruzione della vita umana, avessero potuto sì fulmineamente a noi rapirti, tu che eri uno dei fiori più eletti del giardino teramano, tu onore dell'Istituto Delfico, tu ricco di salute e di ingegno, tu per eccellenza nobile e adorno di un cuore gentile ed eletto. Nessuno avrebbe sognato, che in così breve tempo dovevi dire e per sempre addio ai tuoi genitori ai tuoi maestri ai tuoi diletti compagni, ai tuoi studi, ed alle tante speranze a dritto accarezzate ne' tuoi sì pochi lustri di vita. Non è qui il luogo di emettere frasi di quel dolore, che eccedendo tende ad insinuare la ragione, né all'indirizzo di un troppo crudo destino, nè di una madre natura, che spesso ci sembra ingiusta e troppo matrigna, né all'indirizzo di una legge superiore alle forze della migliore umana intelligenza. Dinnanzi a questa tua bara riverenti noi tutti chiniamo la fronte, ma non coll'animo rassegnato, e ti rivolgiamo l'ultimo saluto; sicuri che tu, che anzi tempo hai sì duramente ed a caro

(segue...)