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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
magistrato, Napoli (12-5-1900) — Nacque egli in Colonnella il 12 novembre 1830, e laureatosi in giurisprudenza nell'Ateneo Napoletano esercitò per molti anni l'avvocatura presso il Tribunale di Teramo, quando nel 1862 fu prescelto a far parte della magistratura italiana, e destinato giudice in Chieti, ove rimase fino al 1871. E fin dai primi momenti Pasquale Sperandii mostrò ingegno e mente elevata, carattere integro ed onesto. Il comm. Casaburi, Primo Presidente in Aquila, commemorando l'Insigne Magistrato, in pubblica udienza, narrò che il Pres. del Tribunale di Chieti nei prospetti caratteristici del 1866 sul conto dello Sperandii aveva notate queste qualifiche «capacità comune, dottrina civile sufficiente». Ma Nicola Ciampa, onore della magistratura, con una nota rivolta al Presidente la cui bozza autografata è nell'archivio della Corte d'Appello ebbe a scrivergli così: «La capacità comune e la dottrina sufficiente in tali prospetti indicata mal si raffrontano a dotte ed elaborate sentenze di lui che il sottoscritto ha lette. Tali note mal rispondono ancora alle osservazioni fatte dai capi del Tribunale, che appena entrato lo Sperandii nell'ufficio d'istruzione penale si è mostrato assai sagace e provetto» e lo stesso Ciampa di suo pugno notò avere lo Sperandii capacità distinta, dottrina civile e penale moltissima. Laudari a laudato viro laus optima! E da quel momento lo Sperandii, per il suo valore, per la sua cultura, nelle dottrine civili, vide aperto dinanzi a sè lo splendido avvenire. Nel 1871 lo Sperandii fu trasferito in Aquila, e l'anno appresso promosso Vice-Presidente a Lanciano, d'onde nel 1874 Presidente in Aquila e poscia fino al 1884 consigliere della Corte d'Appello. E tutti in Aquila ancora ricordano le magistrali sentenze, che egli
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