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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
poeta, Macerata (30-6-1900) Questo ingegno portentoso, questa perla di amico e di galantuomo, che voi tutti, o vecchi lettori del Corriere, conosceste, s'è spento, lentamente consunto dal terribile male, che da lungo tempo l'affliggeva, e che egli serenamente ha sopportato fino agli ultimi istanti. L'affezionatissimo germano, cav. Giovanni, più volte corse, nell'aspettativa di notizie consolanti, al capezzale dell'illustre Estinto, sperando se non altro nella benignità de' nuovi malanni, da poco su quel forte organismo sopraggiunti. Ma pur troppo ogni speranza era vana! Il morbo, ribelle a tutt'i conati della scienza, di giorno in giorno fatalmente progrediva: i sanitarii, cui il povero Ludovico era stato amorosamente affidato, pur sorpresi della sua resistenza organica in verità eccezionale (così si esprimevano), previdero fin dall'inizio la inevitabile catastrofe. Il mite, gaio, dotto amico dell'illustre comm. Settimio Costantini mancò ai viventi rassegnato, munito dei conforti religiosi, la mattina del 25 giugno volg. in Macerata, assistito dal diletto e desolato fratello, che vegliò al di lui capezzale fino all'estremo sospiro: e così abbiamo visto aprirsi dinanzi a noi un'altra tomba, assottigliandosi sempre più quella falange di uomini, che furono onore e gloria di questa regione abruzzese. Ludovico De Angelis nacque in Isola del Gran Sasso nell'anno 1839 da Antonio, uomo coltissimo e amante degli studi filosofici, e dalla gentildonna Caterina dei marchesi Cappelli. Entrato alunno nel Collegio di Aquila, retto dai Gesuiti, ivi subito si rivelò d'ingegno svegliato, e in una pubblica Accademia letteraria guadagnò il primo premio. Ma poiché i Gesuiti cercavano di adescare i giovani d'ingegno per inscriverli nella loro compagnia, i genitori tolsero
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