|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
poeta, Macerata (30-6-1900) [Inizio Voce]dì furon muti, muti per sempre. Estinto l'animo, è stata forse pietà del destino l'averne estinto il corpo, il corpo che ora va a riposare in eterno accanto ai cari suoi, accanto ai diletti amici della giovanezza sua. Vale, o Ludovico. In eterno vivrai nella memoria nostra, nella memoria della nostra Teramo che fu anche tua. […] Riproduciamo la stupenda epigrafe scritta dal prof. Berardo Mezucelli: — Bello d'ingegno d'animo di persona — La facile e ricca vena — Gli avrebbe meritata fama degnissima — Tra' migliori poeti degli ultimi XL anni — Se nel fior dell'età — L'esuberanza stessa della fantasia — Non gli avesse rotto l'equilibrio della mente — Ludovico De Angelis — Torna oggi esanime spoglia — Alla sua Isola natia — Esprimente il dolor suo — Con spontanea solennità di funerali — Che non acquetano il rammarico — Di una gloria mancata. — Sono pure degne di speciale menzione le iscrizioni ai quattro lati del catafalco, dettate dal sig. Eusanio De Amicis, delle quali riportiamo la seguente: «Della sua arpa divina quale accordo rimase intentato, o quale bellezza di natura non rimase altamente illustrata? Ond'Egli a ragione disse: Non v'è sasso nel rio, foglia nei rami — Che ornai con meco non sospiri ed ami». [appr.]
|