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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ingegnere, insegnante, Lanciano (6-8-1902) Da Lanciano mi giunge l'eco dolorosa della morte dell'ingegnere Colalč. Lo conobbi nei suoi giovani anni, quando non aveva altro pensiero che quello di conquistare una posizione e di venire in aiuto alla sua non sempre fortunata famiglia. Non aveva vivacitŕ d'ingegno, ma tra gli studii severi delle matematiche la sua mente si andň a poco a poco affinando sino a raggiungere un'altezza pari al forte volere. Al Valentino di Torino fu tra i piů valorosi: ottenuta la laurea, subito dopo, vinse il concorso e dal Governo fu mandato alla Scuola di perfezionamento di Liegi. Tornato in Italia ebbe dal Ministero incarichi importanti come quello degli studii del Canale Emiliano, ed a Caltanisetta, Iglesias, Agordo, Vallombrosa insegnň Matematiche, Fisica, Chimica, al Politecnico di Milano Mineralogia e l'Arte mineraria. In tutta la sua luminosa carriera rimase sempre quello che era nei piů giovani anni, uno studioso, un cuor d'oro, un uomo di una modestia, che non trova riscontro. Forse per questo il mondo ufficiale del suo Paese natio non si accorse che da Lanciano scompariva il 22 luglio uno dei migliori cittadini; — forse per questo gl'istituti d'istruzione della patria sua non ebbero per lui una parola di rimpianto. Ne seguirono il feretro una larga rappresentanza del Presidio, gli amici di casa Colalč. Nessun occhio ipocrita ne ha profanato il cadavere. Parlarono il figlio di adozione di Lodovico Maranca, il forte pensatore Dott. Filippo Stella-Maranca, il chiaro cav prof. De Angelis, che tutti qui ricordano per le virtů di cuore e di mente e il vice-Presidente della Societŕ Operaia Sig. Domenico Carlini. L'ingegnere Colalč č morto a 45 anni; lascia molte monografie, che egli non ebbe la gioia di veder pubblicate. Il lavoro continuo ne ha logorata l'intelligenza, ed ha finito con spezzarne la vita. Le anime buone non lo dimenticheranno.
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