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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, bidello, Teramo (9-8-1902) Fatale coincidenza di cose: il Corriere pubblica di lui il necrologio nell'istesso numero in cui commemora Francesco Taffìorelli, che lo ebbe più che persona amica, ammiratore devoto. Con Francescopaolo Di Teodoro scompare uno dei tipi di popolani più noti che sieno esistiti dal periodo della rivoluzione, che ci diede l'unità della patria, fino ad oggi. Anzi si può dire che egli avesse una notorietà fin da fanciullo, perchè il grado di maggioretto si dice lo avesse conquistato nelle famose battaglie a sassate, le quali, anche in tempi non lontani da noi, erano combattute fra i monelli dei diversi quartieri della città. Cresciuto negli anni, fu presto un combattente sul serio, e generosamente arrischiò la vita giovanile arruolandosi fra le schiere ordinate per la repressione del brigantaggio nel 1861. Fu con Garibaldi nella campagna dell'agro romano, dove nella gloriosa disfatta di Mentana venne fatto prigioniero. Acquietatisi i tempi dopo il '70, egli portò il suo spirito liberale fra il popolo che riusciva ad unire ed entusiasmare in ogni manifestazione patriottica. Ebbe il cuore sempre pronto ad accogliere la voce degli sventurati appartenenti alla sua classe, e quindi spendeva la fiducia e la simpatia di cui era circondato per raccogliere l'obolo della carità a favore degl'infelici. Egli è morto dopo che il governo troppo tardi gli aveva assegnato un umile posto come bidello nel nostro Liceo, posto che occupò per pochi anni. Giovedì sera gli furono rese a spese dei parenti le onoranze funebri, alle quali però non si ebbe quel concorso di popolo che egli avrebbe meritato. E' anche questo un segno dei tempi! Sul suo feretro parlarono il Presidente dei Reduci cav. Ambrosi e l'operaio Gaetano De Fabritiis.
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