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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
notaio, poeta (24-02-1904) All'ultim'ora sappiamo che ieri a Castiglione a Casauria cessava di vivere il venerando Not. Venanzio Ventura, il quale nella sua giovinezza scrisse noti lavori letterarii. Onorò della sua collaborazione anche il «Corriere» che nel prossimo numero ne pubblicherà il necrologio. (27-2-1904) Come annunciammo nel numero precedente, il 23 corr. cessava di vivere nella tarda età di 85 anni il notaio Venanzio Ventura. Studiò in Teramo ai tempi nei quali la città nostra era davvero un centro di coltura intellettuale. Fu compagno di un altro giovane d'ingegno, anche lui poeta, lo Stefano De Martinis, che lasciò un romanzo tessuto su un episodio di storia cittadina «Cola Melatino». Il Ventura ebbe quasi la virtù dell'improvvisazione e perciò scriveva versi con facilità sorprendente. Ne dettò fino agli ultimi giorni di sua vita. Un anno fa ne inviò al «Corriere» che li diè in regalo ai suoi lettori ricordando il passato del poeta che fra le braccia della musa non più sentiva il peso degli anni e ringiovaniva come Faust. Fu amico ed ammiratore di Giannina Milli ed ebbe cordiale relazione col Regaldi. Conservò sempre fresca l'arguzia e la schiettezza propria degli uomini dall'ingegno vivace e versatile, cosicché la sua conversazione era gradita anche ora che il suo corpo andava cedendo al lavoro dissolvente della natura. Il «Corriere» manda un mesto pensiero sulla tomba del venerando amico.
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