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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, Teramo (6-4-1904) Sul vespero di ieri cessava di vivere per violenta e breve malattia l'avvocato Francesco Rocco. Era fra i più giovani della nostra curia — contava 35 anni —, e nella non lunga carriera professionale disimpegnò l'ufficio suo di patrocinatore sempre con diligenza ed onestà. Padre affettuosissimo, attendeva ora con sollecitudine a far fiorire la simpatica, crescente famigliuola; e, figlio amoroso, circondava di cure il venerando padre, il cav. Michele, noto ex magistrato che nel letto di dolore in cui trovasi ignora l'immatura fine di lui. Si dilettò di giornalismo e fu qui nel «Corriere» redattore, e nei tristi momenti della grave malattia del compianto collega Francesco Taffiorelli — al quale era affezionatissimo — assunse anche l'amministrazione del giornale. Negli ultimi tempi militava, per ragion di eventi, in campo opposto al nostro, specialmente per le quistioni amministrative locali; ma a lui in questa luttuosa circostanza dobbiamo tributare la lode di essere stato avversario leale; per cui non potè mai venir meno quella reciproca stima che è la virtù, che nei dissidii e nelle lotte di partito distingue la condotta degli animi civilmente educati da quella della folla barbara. Ed è perciò che noi verghiamo queste brevi linee con sincero dolore. Il cordoglio provocato dalla sua fine nella generalità della cittadinanza valga di conforto alla famiglia ed ai parenti cui mandiamo le nostre vive condoglianze.
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