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Savini Giuseppe scrittore, letterato, politico, filantropo, Teramo (15-12-1904) In morte di Giovanni Savini — Nella notte dai 12 al 13 corrente, impotente la scienza a prolungargli anche d'un sol giorno la vita, si è spento nella non ancora tarda età di anni 56, tra le braccia e lo strazio dell'adorata moglie e dei figli, Giuseppe Savini. Per quanto da più tempo egli fosse ammalato e nessuno si facesse ulteriormente illusione sulla non lontana fine di lui, pure la notizia della morte di Giuseppe Savini, rapidamente propagatasi, produsse profondo cordoglio e costernazione vivissima in tutti gli ordini della cittadinanza. E doveva produrla imperocché il Savini, tipo di galantuomo nel senso più nobile ed elevato della parola, buono ed affabile con tutti, caritatevole e nell'esercizio della carità timido, modesto e desideroso che di essa non corresse fama tra il popolo, era stimato ed amato da tutti i suoi concittadini. Da giovane, sebbene ricchissimo, attese ai buoni studi e volle procacciarsi larga ed elevata coltura. Predilesse, tra tutti, gli studii linguistici e filologici e scrisse opere pregevoli sui dialetti e sulla grammatica. Più tardi trasse in moglie Lucrezia Coppa-Zuccari, modello impareggiabile di moglie e di madre, angiolo di carità e di abnegazione, e vegliò con infinito affetto alla educazione ed alla istruzione de' figli, tutti promittenti. Né si appartò per altro dalle pubbliche faccende. Assunto a consigliere comunale nell'ottobre del 1889 e con votazione plebiscitaria, fu assessore della prima amministrazione di cui stette a capo Berardo Costantini; fu sempre rieletto successivamente, e dal 1895 al Novembre del corrente anno fece parte autorevolissima della maggioranza del Consiglio che sostenne l'opera ed il Sindacato di Luigi Paris. E tanto nel civico (segue...)