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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
scrittore, letterato, politico, filantropo, Teramo (15-12-1904) [Inizio Voce]o di miscredenza a priori — non era causa di disistima o di abborrimento degli altri che ei solo compativa, come mi disse una volta, perchè non avevano in terra questo conforto! Compiva queste doti, che son certo dei migliori cittadini, una larga e soda cultura della mente; come è manifesto nei molteplici e vari suoi Scritti. Dove, con finezze di osservazioni e frequenti tratti di spirito che direi Manzoniano, vi si riscontra uno stile semplice, chiaro, proprio com'era la persona che scriveva. Si leggano le Prefazioni alla Grammatica e al Lessico del Dialetto, la Mezzadria negli Abruzzi, e tanti varii articoli su per i nostri giornali, specialmente — come ricordo — alcuni attorno all'opera dell'on. Senatore Devincenzi, e ognuno vedrà se non è vero quello che io dico. E come confesso ch'io leggevo ogni suo scritto con lo stesso piacere con che leggo quelli dei migliori nostri Autori, così non esagero, per me, dicendo, che se avesse continuato in questa Palestra da cui raccontava che l'aveva, tra l'altro, distratto la cattiva salute, oggi con l'ottimo Cittadino rimpiangeremmo anche uno Scrittore perduto. Ed ora di Uomo così degno ed onorato, non resta che una lagrimata memoria pei cittadini, e un grande desiderio per gli amici ed estimatori. E che solo può in parte alleggerire la speranza anzi certezza che le sue virtù le ritroveremo nei degni Figlioli; sicché ognuno vedendoli all'opera, potrà esclamare: così e non altrimenti era il buono Padre loro! (Luigi Fioravanti) — A complemento delle notizie dei funerali del compianto sig. Giuseppe Savini aggiungiamo che il nostro caro e valoroso amico prof. Giacinto Pannella Canonico della cattedrale pronunziò nella chiesa del Carmine un elevato discorso funebre in cui la figura dell'estinto comparve lucida visione ai numerosi ascoltanti.
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