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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
arcidiacono, letterato, Teramo (19-2-1905) [Inizio Voce]della Corona d'Italia. Migliorata la salute riprese la scuola nel 1887, ma nel Seminario, là d'onde era uscito alunno, e tenne insegnamento di lingue e di filosofia fino alla fine del secolo. Già il male lo minava nella respirazione. Ecco, o signori, la lunga scuola di Berardo Mezzucelli. Dopo il Vinciguerra non credo vi sia altri che possa vantare maggior numero di studenti e opera di maggiore efficacia nell'insegnamento. La sua dignità di professore non va disgiunta da quella di sacerdote. Fu esemplare sulla cattedra e fu esemplare sull'altare. Fu aggregato canonico nel 1891 al Capitolo Apr. ed elevato poi ad Arcidiacono. Egli seppe essere capo autorevole e onorato del collegio capitolare che lo rimpiange e non sa quando ne possa avere uno eguale per bontà e dottrina. L'opera di Berardo Mezzucelli, il suo insegnamento, fu molto efficace pei giovani, rimane e cresce con loro e si tramanda da padre a figlio, da zio a nipote; ma rimane anche in parte ne' suoi scritti: anzi chi non ha avuto la ventura di essere della sua scuola, lo può conoscere a pieno da essi. Coi pregi dell'animo ne vengono fuori quelli della dottrina varia e profonda. La generazione venuta su nella seconda metà del secolo XIX era avvezza alla sua voce o al suo scritto nelle occasioni, nelle ricorrenze, nelle solennità della vita pubblica e privata. Chi può ricordare tutte le commemorazioni dette o scritte, edite ed inedite? Un'attitudine speciale, una maestria unica più che rara viene fuori dalle innumerevoli iscrizioni, epigrafi, dediche per vivi e per morti, per superiori e inferiori, per sposalizi, messe novelle e via per piaceri e dolori della vita in città e fuori. Nel gran pregio della loro brevità hanno dottrina concettosa e sempre nuova se non nella sostanza, certo nella forma. Le sue orazioni,
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