[Elenco dei Nomi]

(...segue) Mezucelli Berardo
arcidiacono, letterato, Teramo (19-2-1905)

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meditazioni dell'anima solitaria? O piuttosto, nelle fratellevoli conversazioni con uomini, come il Senatore De Vincenzi, e coi più umili operai? Da tutto e da tutti egli aveva maturato in sè il più profondo senso della vita; ma, soprattutto, dai fatti più che dagli uomini, perchè i fatti sono l'espressione più sicura della vita del pensiero come di quella delle cose, mentre gli uomini passano, e noi non sappiamo, non possiamo essere che l'eterno problema di noi stessi. Nessuno forse conosceva nel nostro Abruzzo la storia meglio di lui; storia civile, politica, artistica, e, indubbiamente non aveva lo chi superasse nella conoscenza delle vicende della terra abruzzese e delle sue prime famiglie, prime per grandezza d'ingegno o di opere, per virtù di animo o per nobiltà di origini; ed ogni volta che per un abbassarsi dei costumi taluno di esse perdeva il suo vanto, si sentiva l'animo offeso. Così egli amava il nostro Abruzzo e così ne studiava e ne proseguiva con pensiero costante la grandezza e la gloria. Ricordate, amici carissimi, il discorso ch'egli tenne, nel IV. Congresso della Società storica abruzzese nel 1891, in Teramo? Discorso mirabile per venustà di forma e di sintesi, in cui l'arte, grande manifestazione della civiltà di un popolo, è posta in relazione con la vita di questa gente, e così la storia dei nostri Comuni. Ricordate il discorso da lui pronunziato il giorno della inaugurazione del nuovo tempio della Madonna delle Grazie? In nessun altro, forse, vi ha così potente l'infinita inquietezza dello spirito umano, sempre avido di nuovi cambiamenti; ed è così dolcemente significato di pace, cui dona allo spirito l'ideale religioso, tra il vario succedersi di reggimenti e costituzioni ed istituti civili nella storia della città. E anche qui la storia di Teramo

(segue...)