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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
monsignore, Teramo (7-7-1905) Ieri sera a tarda ora si sparse per la città il funesto annuncio della morte di Monsignor Pasquale Fabbri Vicario Generale della Diocesi Aprutina. Il buon vecchio, già malandato in salute, più per sofferenze morali che fisiche, e che aveva potuto resistere agli intensi freddi del passato inverno, è morto ora che la buona stagione sembrava che dovesse rafforzarlo e mantenerlo più lungamente in vita. Monsignor Fabbri incominciò la sua carriera sotto Monsignor Tacconi, e costantemente rimase Vicario Generale sotto i Vescovi Milella, Trotta, Zanecchia. In tempi difficilissimi, come quando Monsignor Milella andò esule, egli seppe mostrare tatto ed accorgimento nell'amministrazione della Diocesi. Fu prete rispettabile per i suoi costumi; ebbe larghe relazioni e fu degnamente stimato. Un fiore ed un pensiero alla memoria di lui, una parola di conforto alla famiglia. (9-7-1905) In mezzo al compianto dell'intera cittadinanza si è spento, come nel passato numero la redazione del Corriere annunciava, il Canonico Monsignor D. Pasquale Fabbri. Nato il 15 agosto 1828 da Lorenzo Fabbri e Marianna Giusti, fece i suoi studii al Seminario di Teramo, vestendo a 11 anni l'abito talare. E mentre aveva 16 anni, il Vescovo Berrettini, meravigliato dello zelo e dell'attività che il giovinetto dimostrava, non esitò a nominarlo Vice Cancelliere della Curia Vescovile, e morendo gli disse le più belle parole di lode che il giovane Fabbri potesse ambire: «Ti lascio come reliquia al mio successore». Invero Monsignor Tacconi, succeduto nel governo della Diocesi a Mons. Berrettini, tenne caro il Fabbri sì da trattarlo come un padre può trattare il figlio adorato: lo promosse Cancelliere della Curia prima ancora che fosse sacerdote, e volle conferirgli egli
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