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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
farmacista, industriale, politico, Giulianova (14-7-1905) [Inizio Voce]sua famiglia, pur ebbe sempre a cuore gl'interessi del proprio paese. La fiducia dei suoi concittadini non venutagli mai meno, lo mantenne costantemente nelle pubbliche cariche ove egli seguitò a portare il suo illuminato giudizio ispirato sempre a moderno e civile progresso. Eccovi il cittadino intemerato, il funzionario integro, il padre di famiglia esemplare. Pasquale De Martiis si è spento ieri l'altro fra la costernazione generale, perchè amato e rispettato da tutti, ciò che nella società costituisce il maggior merito di un uomo. Egli è scomparso quando poteva e voleva spendere ancora della sua vita altre energie intellettuali di più matura e ricca esperienza, e quando la gioia di prole numerosa e florida gli sorrideva d'intorno come un incanto dolce e soave. Oh! Povero amico nostro! Tu avevi diritto a vivere ancora per l'affetto della tua buona e diletta compagna, vero modello di moglie e di madre, per i tuoi carissimi figli che ti adoravano ed avevano ancora tanto bisogno di te, per la tua città nativa, che volevi primeggiasse sempre nella gara civile pel raggiungimento di quanto oggi impongono le moderne esigenze. Cittadini! Innanzi allo spettacolo commovente che voi offrite in quest'ora solenne, innanzi all'onore di pianto che voi tributate al perfetto gentiluomo, consentite a me di rendermi interprete dello strazio profondo della Vedova desolata e di nove ancor teneri figliuoli, invocanti invano l'adorato padre loro. Di fronte a sì immane disgrazia mesciamo anche noi le nostre lacrime a quelle dei tuoi cari, e deponiamo a piene mani fiori sulla gelida salma del Cav. De Martiis. A nome della pubblica Amministrazione; a nome della Società Operaia, che lo annoverava tra i suoi Soci Onorarii, quale autentico rappresentante del lavoro; a nome vostro, o concittadini
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