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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Atri (9-11-1905) [Inizio Voce]Comunale ove portò sempre il più sano discernimento, e nelle discussioni non mancò mai la sua parola giusta, franca ed incisiva. Sorretto, coadiuvato da valorosi colleghi, che ancora oggi per nostra fortuna onorano questo Consiglio Comunale, eresse il Ginnasio Comunale, ora Regio, ritogliendoci da un servilismo troppo accentuato. Fu il De Rosa amante della classe lavoratrice, cercandone il bene senza ombra di suggestione, e prova lampante ne è l'andamento sempre più razionale e vantaggioso di questo opifizio della fabbrica della liquirizia da lui retto in unione al fratello, e che presto riprenderà il lavoro, ora per la circostanza interrotto, con eguale e forse maggior lena. Si è voluto contro tale Stabilimento lanciare accuse e sobillarne gli operai, ma (sforzo vano) la numerosa turba dei lavoratori, sempre crescente di numero, si è stretta e resa più affezionata ai proprietarii dell'opificio. E qui una breve digressione: voi che dite di amar tanto la classe che lavora, unitevi ed eriggete altri istituti, date l'esempio, stabilite la concorrenza, non cercate di annientare l'unico cespite, forse anche troppo modesto, di lucro per i lavoratori; le ciarle vanno via coll'aria, oggi è il secolo dei fatti. [appr.]
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