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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
tesoriere distrettuale, politico, Penne (1-2-1906) Penne, 30 Gennaio 1906. — (Romeo) E' sventura la morte; ma, quando giunge quasi aspettata, dopo un lungo periodo di vita fiorente di opere buone, la più triste legge della natura perde una parte della sua tristezza. Però nella dipartita del venerando Cav. Nicola Castiglione, avvenuta sabato scorso, ciascuna madre, ponendo le mani sul capo dei teneri figli, ha ripetuto: «Possiate voi vivere quant'egli è vissuto: novantanove anni!» Chi di noi non ha pensato che oggi è rara, quasi impossibile raggiungere la longevità del Cavaliere Castiglione? Eppure sembrava che egli dovesse vivere ancora: sino a pochi mesi addietro aveva tale vigoria di membra, conservava così bene i sensi ch'era, per l'età sua, una meraviglia: si che la cittadinanza giustamente si preparava a festeggiare il centenario dell'uomo diletto, venerato. Che vita operosa, attiva fu la sua! Quante vicende, durante circa un secolo, la resero e triste e lieta! Nessuna difficoltà fu a lui nota: egli le superò tutte, riuscendo così a risollevare le sorti del suo nobile casato. Tesoriere distrettuale per molti anni, meritò il maggior premio della intelligenza ed onestà mostrate nell'adempimento di pubblici uffici finanziari. Consigliere comunale, assessore e funzionante da sindaco dié prova costante di lodevole solerzia e moderazione, della quale prova grandissima resterà la sua fede politica; onde, cittadino pacifico ed ubbidiente alle vigenti leggi del passato Governo, tenne sempre fede al capo dello Stato, finché ne durò il reggimento. Una sola volta, il suo amore di patria fu vinto dall'amor fraterno: appunto nel tempo che il carissimo fratello Raffaele, ricercato qui, in Italia e fuori, con ogni cura dalla polizia per le sue idee liberali, fu
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