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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
monsignore, insegnante, Teramo (6-1-1907) [Inizio Voce]Securo d'altra mercede, povero visse contento, povero muore contento. Diamo, o Signori, dal fondo del cuore la lode e l'addio ultimo a questo figlio del lavoro; rendiamo la mercede della preghiera a questo operaio del vangelo; facciamo voti che presto entri nel gaudio del Signore questo servo fedele del tempio e poniamo fiori di riconoscenza, simbolo di gloria eternale, intorno a questo intemerato sacerdote dell'altare. In quest'ora suprema, o giovani della sua scuola, ovunque vi trovate, elevate al cielo pensieri di gratitudine pel vostro maestro. Poveri e ricchi della sua parrocchia, forse anche ricchi della sua parrocchia, forse anche tanti di voi al cospetto di Dio, pel vostro parroco benefattore qui giunga la voce dei vostri cuori in cambio delle piaghe sanate nel secreto dei consigli salutari, in cambio delle tante lagrime terse in vita e in morte vostra e dei vostri cari. Uditori dei suoi sermoni, delle sue prediche e delle sue conferenze, in contracambio dei conforti, delle consolazioni e dei lumi riportati dalle sue parole, pregate da Dio per questo banditore della parola divina il guiderdone delle opere sante, il premio eterno della luce eterna. Infine tutti quanti qui siamo figli di Dio, affondiamo dai nostri petti la preghiera santa che accompagna il vostro fratello in alto in alto, al padre nostro, nel suo tempio celeste, al suo regno beato ch'è tutto un riso, tutto un paradiso.
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