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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
sacerdote, patriota, Spiano (14-2-1907) La sera del 7 febbraio, nella frazione di Spiano, si spegneva serenamente il Sacerdote Don Beniamino Fioravanti, nella tarda età di 79 anni, fra il generale rimpianto. Egli aveva sortito da natura un fisico forte, un'anima leale ed aperta, un cuor d'oro, un' intelligenza non comune. Era gioviale, affabile e cortese, desideroso di far del bene. Amava ed era idolatrato dai suoi e specialmente dal suo chiaro nipote Luigi. Era socievole, buono ed allegro e non v'era persona che dopo averlo visto, dopo di avere conversato con lui soltanto una volta non desiderasse in appresso la sua piacevole compagnia. Gli amici spesso si raccoglievano in sua casa a fargli festa, e conoscendo il suo spirito ed acume, lo punzecchiavano con frizzi, per udire le risposte spiritose, ben dette e spesso salaci, che tenevano allegri quelli che gli facevano corona. E talvolta poi ne aveva di così originali ed acute da farvi pensar sopra un bel pezzo. Era sempre piacevole il buon vecchio, non mostrava mai le sue sofferenze quando le aveva, ed era sempre lieto di accogliere l'amico e di colmarlo di gentilezze. Non nutriva rancore per chicchesia, e non sapeva neppure concepire l'idea di far del male: onde tutti lo amavano o stimavano. Fu patriota caldo e sincero, molto liberale (come del resto lo erano e lo sono tuttavia quelli del suo sangue), e lo fu quando l'amor di libertà poteva costare cara la vita. Per questo, nei primi tempi della rivoluzione, dovette andar fuggiasco per sfuggire l'ire dei realisti; e poi, per scampare dalle furie dei briganti, rifuggiarsi in Teramo dove stette parecchio tempo. Sacerdote, fu sempre pronto al suo dovere, a quel dovere che lo chiamava spesso vicino al povero, all'afflitto, al desolato, al dolente, per
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