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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
magistrato, insegnante, Penne (20-2-1908) [Inizio Voce]magistrato da qualche anno se ne stava a Penne con la famiglia, e trascorreva placidamente le ore in mezzo ai suoi, novellando del suo buon tempo antico, pago di aver realizzato ciò che formava l'ideale della sua vita! Ora Egli è scomparso! Noi che lo conoscevamo per antica, devota amicizia e che ci sentivamo orgogliosi di goderne la stima e l'affetto, noi lo rimpiangiamo dolorosamente nell'ora triste della dipartita! L'Abruzzo suo natio lo vide sempre innanzi nella via della gloria, ed ora piange il suo figlio illustre con lagrime silenziose, ma non vane, raccoglientisi mestamente in una perenne apoteosi del Cittadino, del Padre, del Magistrato. Da queste colonne, che segnarono sempre le pagine liete e tristi della casa dell'Estinto, vada ora il memore saluto alla salma venerata e benedetta, l'affettuosa tenera espressione nostra di conduolo alla nobilissima gentildonna, compagna eroica di Emidio Verrotti, e ai figli suoi, intorno a cui fiorisce lo stesso plebiscito di stima che circondava il loro Genitore. — I funerali — Penne 13-2 — Ieri, alle ore 9 antimeridiane, una nobile figura di uomo spariva dalla scena del mondo: il comm. Emidio Verrotti, tra le lagrime de' suoi figli e della nobile consorte ed il rimpianto, la comune stima di tutta la cittadinanza. Questa mattina hanno avuto luogo nel Duomo i funerali, solennissimi, ai quali hanno partecipato il Capitolo della Cattedrale, il seminario, il Clero regolare e secolare, le confraternite, l'orfanotrofio femminile, la società operaia con la bandiera, gli alunni del Ricreatorio festivo, tutte le autorità cittadine con la giunta comunale. […] Giovanni De Caesaris pronunziò in Chiesa il seguente discorso: — Il discorso G. De Caesaris. — Signori, — Innanzi a questa bara che racchiude la fredda spoglia di Emidio Verrotti,
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