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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, letterato, Grottammare (6-8-1908) [Inizio Voce]che all'aria ossigenata di quella ridente plaga, le sue forze gli avrebbero concesso di tornare al lavoro usato, sua ardente aspirazione da quando i medici gli avevano consigliato il riposo. Ma riattaccato dal male ha dovuto soccombere. Virtuoso, d'indole mite, gioviale è scomparso circondato dall' universale compianto, perchè dappertutto era conosciuto. Grottammare prima di restituirne le spoglie alla sua città natia volle rendergli solenni onori funebri. Ed interprete dei sentimenti dell'intera cittadinanza accorsa ad accompagnare la salma, e per espresso mandato ricevuto dal Comune, il Cav. Citerone pronunziò un elevato discorso ricordando i meriti e le virtù del chiaro estinto. La salma giunse a Teramo nel pomeriggio del 2 agosto accompagnata dai nipoti del defunto signori: Vincenzo Crucioli e Leone Recchia nonché da gran numero di amici. Alla stazione ferroviaria si formò il corteo. […] A completare il tributo di rispetto per l'insigne uomo riportiamo le nobilissime parole dette dall'avv. egregio Giovanni D'Intino: Signori, — Parlare degnamente di Giovannantonio Crucioli, la cui dipartita così profondamente ci angoscia, non è facile compito perché egli esplicò la sua feconda attività in molteplici rami. Invero rifulse e come avvocato e come cultore delle lettere, specie latine; emerse e nella vita privata, e nella vita pubblica. Ancor giovanissimo si laureò in giurisprudenza e subito si diede all'avvocatura. Oratore forbito, chiaro nella narrazione, efficace negli argomenti, spinto più dal desio dell'altrui bene che da sete di guadagno, ben presto si distinse fra i migliori del tempo tal che l'opera sua di professionista veniva, nonché ricercata, ambita, e maggiormente ancora per l'equità e la giustizia che egli poneva a base dello svolgimento del suo esercizio professionale,
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