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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
(30-8-1908) Non sono venti giorni che chiuse gli occhi per sempre la buona, la pia vecchietta Rosa Goatelli, e già la sventura per la seconda volta ha bussato alle porte di casa della dolente famiglia, e il vecchio stimato per la sua bontà di animo e per il suo passato onesto, il valoroso soldato dei campi di Crimea, Giovanni Goatelli è morto anche lui! Io penso che tante volte, nella loro giovinezza ed anche nella loro età matura i due coniugi desiderarono di morire a breve distanza l'una dall'altro; io penso che il voto è stato esaudito, e i due, che per tanti anni s'erano amati in terra, ora si sono ricongiunti in cielo: uniti in vita, uniti in morte!.. Quale sorte migliore per due anime amanti? O deserte figliuole della scomparsa coppia, cessate voi di piangere il vostro crudo pianto, non più sospiri ardenti: rispettate la volontà dei genitori vostri. Esultano le ossa della pia donna Rosa ora che nello scuro avello è scesa la salma del buon Giovanni: furono essi uniti in vita, sono uniti in morte: felice ventura!
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