|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Torano Nuovo (10-10-1908) [Inizio Voce]che lo ha tratto al sepolcro, dovuto in gran parte ai sofferti dolori, aveva già cominciato a minare la forte sua fibra, la sua gagliarda giovinezza. In questi ultimi tempi lo si vedeva camminar lento, parlar tardo e rado; aveva perduto la vivacità dell'ingegno e del carattere, e produceva, in chi lo avvicinava, un senso di profondo accoramento. Finalmente il male lo ha abbattuto, spegnendo un gran galantuomo, che sarà ricordato con simpatica deferenza anche da coloro che lo ebbero avversario. Chi scrive queste povere linee lo ebbe, più che amico, fratello dilettissimo, e nessuno, come lui, poté conoscere che tesoro di bontà e di affetti, che immenso amore per i suoi si nascondesse in quell'animo aperto ad ogni nobile idealità e vivificato dal sentimento del bello. Ed ora che egli è spento, conforti i superstiti, conforti i suoi carissimi il ricordo delle virtù sue luminose, e la certezza che la memoria sua durerà, in quanti lo conobbero, viva ed imperitura. Teramo Ottobre 1908 (F. C.)
|