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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Giulianova (4-4-1909) Ieri l'altro, in Giulianova, si è spento, a soli cinquantanove anni di vita, il Comm. Emidio Cerulli Presidente della Deputazione Provinciale. Per quanto da più tempo in lui fosse stato visibile un certo deperimento, ed egli stesso presentisse non lontana la sua fine, pure la notizia della scomparsa immatura di un uomo il quale raccoglieva intorno a sè le simpatie più affettuose anche degli avversari e che non ebbe nemico veruno, ha destato in tutti i suoi concittadini il più sincero e profondo cordoglio. Emidio Cerulli entrò giovanissimo nell'agone della vita pubblica militando nel campo liberale. Nel 1876 fu eletto Sindaco di Teramo e tenne l'altissimo ufficio fino alle elezioni generali del 1897. L'opera sua esplicata nei primi anni del sindacato con giovanile energia ed accolta con favore popolare, fu poscia variamente giudicata, e non sempre con equanimità. Certo al Cerulli nocquero un poco la bontà immensa dell'animo suo ed il modo con cui in allora funzionavano gli uffici municipali; ma è certo che Egli fece alla città, sua dilettissima tutto quel bene che poté, dette al paese tutto sè stesso, con abnegazione e, sopratutto, con tale disinteresse da imporsi perfino non lievi personali sacrifici. E certo è che molte cose buone fece, altre buone ideò, e tra le prime, è rimasta a lode perenne di lui, la sistemazione di piazza Garibaldi con i viali dei Cappuccini da un lato e la bellissima villa dall'altra, villa che è oggetto di costante ammirazione di tutti i forestieri. Non meritò quindi di essere travolto nel 1889, da quel furibondo e selvaggio moto popolare che dettò alla Città il successore nella persona di Berardo Costantini. Il Cerulli, dopo la sua caduta, si ritirò a Giulianova ove visse delle sante gioie della
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