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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, commerciante, Teramo (18-7-1909) [Inizio Voce]numero che il dì 18 di Luglio, alle ore 3, si spegneva improvvisamente a Teramo, nella non tarda età di anni 64 la vita operosa di Enrico Ferrante, e lamentammo che un altro galantuomo, un patriota del vecchio stampo scompare con lui dalla scena del mondo, lasciando in quanti lo conobbero il più grande rimpianto! Ed invero Egli appartenne ad una stirpe di forti. Appena ventenne, nel 1866, accorre sui monti del Tirolo a combattere, a fianco dell'altro suo fratello, Michele, le battaglie garibaldine dell'indipendenza e prendeva parte alla gloriosa giornata di Bezzecca. Nel 1869 i due fratelli, aiutati dalla loro madre, Luisa Guerrieri, tornano nuovamente sotto le insegne dell'eroe nazionale, ed Enrico partecipa all'audace ed ostinata resistenza di Nerola, raccogliendo l'ultimo sospiro del maggiore Carretti, uno dei Mille, morto al suo fianco, dopo atti di eroismo antico. Dopo il 1867 fece parte del corpo della guardia nazionale e, pago di aver data tutta la sua opera alla redenzione della patria, aspira alle sante gioie del lavoro e con una attività assidua, indefessa, crea un'azienda di commercio che gli fornisce i mezzi per vivere agiatamente con la sua numerosa e simpatica famiglia. Modesto e semplice nella vita non chiese mai nulla allo stato; rifuggiva dall'assumere le cariche pubbliche, perché consacrava la intera sua vita alla fiorente sua azienda, tuttavia, premurato dagli amici, accettò la carica di Presidente della cooperativa di consumo degli operai e quello di consigliere della Camera di commercio ed arti di Teramo. Padre affettuoso, cittadino esemplare, amico degli amici, egli vivrà perennemente nel cuore dei suoi cari e desolati parenti e nel memore affetto dei suoi concittadini, perchè egli rappresentava l'espressione più alta del galantomismo, della lealtà
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