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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
magistrato, Teramo (6-1-1910) [Inizio Voce]lassù, ove gli si schiusero dapprima i sogni de l'amore, egli va a dormire il sonno eterno della morte!.. (A. Massignani) — Ieri mattina alle ore 9 si sparse improvvisamente per la città la triste notizia della improvvisa morte del Conte Avv. Cervini Cav. Giulio Vice Presidente di Tribunale a riposo. E noi che lo conoscevamo, cittadino emerito e padre affettuosissimo, noi che avevamo fatto voti ed auguri a lui malato, per una rapida convalescenza, sentimmo infinita pietà per la sventurata famiglia che veniva così improvvisamente, brutalmente colpita. E' stato un accorrere delle prime personalità di Teramo nella casa del dolore perché la bontà e la squisita cortesia del defunto gli avevano meritate le più sincere simpatie ed il più vivo rispetto e perché il primo dei suoi figli, l'Avv. Ricciardo che così bel nome di civilista si è fatto in brevissimo tempo nel nostro foro, ha saputo conquistare con l'acutissima intelligenza, la profonda cultura e la non comune nobiltà di sentimenti e di aspirazione la simpatia della città che lo vanta ormai tra i suoi figli più diletti. Imponenti sono stati i funerali: molte le corone […] Fuori porta Garibaldi dinanzi al villino Forcella il mesto corteo si è fermato e, nel silenzio dei magistrati, ha salutato la salma l'Avv. Guido Mercanti, compagno di studio dell'Avv. Ricciardo Cervini con le sentite parole che qui con piacere riproduciamo: Consentite, signori, che io porto il mio reverente saluto, a questa salma che lascia dietro sè così largo rimpianto: quello infinito dei suoi figli che tutto venerarono in lui e la profonda inestinguibile bontà dell'animo e la vigilante cura ininterrotta che ebbe per essi: il rimpianto di chi, come voi, sig.ri Magistrati, lo ebbe compagno nell'ottima funzione che voi esercitate: il rimpianto di chi,
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