[Elenco dei Nomi]

(...segue) Cervini Giulio
magistrato, Teramo (6-1-1910)

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come voi, sig.ri avvocati, ebbe agio di ammirare in lui l'inflessibile, tenace religione della equità e della giustizia. Perché l'uomo che poi oggi onoriamo fu sopratutto un uomo giusto e fu tale nella più assoluta estensione della parola, e perchè la nobiltà del sangue aveva infuso in lui nobiltà di aspirazioni e di sentimenti, perchè sapeva di esercitare la più alta e la più feconda delle funzioni sociali. Ma fu, la sua, giustizia circonfusa della più umana bontà, perchè egli conobbe molta parte del dolore umano, che costituisce, forse, tutta l'umana sapienza: perchè la giustizia, non poteva non doveva essere la simbolica vergine druidica calcolatrice gelida di colpe e di pene, ma la madre dolce e pura, regolatrice dei rapporti tra i figli, la madre che tutto sa, che tutto comprende; che può talvolta colpire, e colpisce talvolta a morte, ma con un senso di infinita pietà. Questo costituì la fede dell'uomo, o signori, che oggi si diparte per sempre da noi: del quale pochi forse ebbero agio di ammirare le virtù del cuore e la profondità del pensiero perchè egli in questi ultimi anni si era appartato, quasi, dalla società per restringere, per condensare ogni suo affetto sul capo degli adorati figlioli, per avvolgere in un'aura più mite le piccole anime fiorenti ch'egli curava con infinito amore e che plasmava, con diligenza di artefice sommo, ogni giorno un pò, quasi ad imprimere ad esse, quella linea estetica formatrice di caratteri e di coscienze che era stata la sua stessa linea regolatrice. Dalla dolce Siena egli venne in questa nostra terra d'Abruzzo; qui la sua gentilezza e la sua bontà gli conquistarono ovunque egli fu conosciuto, simpatia e rispetto; qui scelse colei che gli fu compagna nella vita, eroica compagna che non conobbe e non volle conoscere che l'amore

(segue...)