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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
(21-8-1910) — Non aveva che venti anni fioriti. Marradi. — Il poeta gentile dell'Idillio funebre rinnoverebbe nella strofa alata il canto melodioso, innanzi a questa nuova giovinezza ventenne, fulgente di ideali e spenta d'improvviso nel grande mistero della vita!... Nella suprema bellezza dell'arte il genio tedesco plasmò «Werther» e l'anima italiana il suo «Ortis»: nella nuova giovinezza abbattuta il poema infinito del cuore umano ha ancora palpiti e ispirazioni e canti!.. Annibale De Angelis nella morte è degno dell'arte, egli che nella vita era tutto un inno giulivo di gioventude e di bellezza. Dal natio Abruzzo prescelse con entusiasmo i forti studii della ingegneria - industriale - meccanica, e Torino lo accolse e lo predilesse nell'amore fraterno dei compagni del Politecnico, nella stima e benevolenza dei Maestri insigni. A piè delle Alpi crescea rigogliosa la verde pianta fiorente dei nostri monti, promettitrice sicura dell'avvenire legittimamente desiato. Ingegno eletto — tenace nei propositi e negli affetti, inconmensurabili per la famiglia che l'adorava — nobilissimo nel legame l'amicizia, fino alla solidarietà più intensa e rischiosa — anima schietta, squisitamente gentile, genialmente gioconda. — Bello negli occhi rilucenti — bello nel roseo viso dal profilo dolce e sorridente. Studiosissimo, nelle prove tutte segnò l'ultima orma luminosa di sè, e alla vigilia del ritorno spezzò in un animo il cuore e la vita!... Quale lampo abbagliò repentino e vinse la vigoria della mente adusata ai rigidi calcoli matematici?.. quale onda turbinosa nell'oceano degli alletti e dei sentimenti travolse il cuore giovinetto, la bianca navicella dalla vela di rosa sorrisa dal sole delle sue venti primavere?... L'ultimo suo scritto al padre lontano consacra
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