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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
deputato, patriota, Castellamare di Stabia (1-9-1910) [Inizio Voce]la terra abruzzese. Luigi De Riseis fu un patriota; era comandante d'una compagnia della Guardia Nazionale a Napoli quando avvenne l'entrata di Garibaldi, e quando ancora i cannoni borbonici erano puntati sulla stazione e sui cittadini; ed era così noto e così sicuro fautore del movimento nazionale che fu preposto a capo della compagnia che vigilò a Palazzo d'Angri la sicurezza del Generale che aveva preso ivi alloggio, compagnia in cui si trovava anche suo fratello Giuseppe. Raffaele de Cesare nel suo libro «La fine di un regno» Volume II, pag. 422 dice: «Si arrivò alle 3 al Palazzo d'Angri dove Garibaldi fissò la sua dimora. Una compagnia di guardia Nazionale del 1. Battaglione montò la guardia». Poi segue in una nota: «Non mi è riuscito accertarne gli ufficiali, ma solo il sergente Aurelio Romano, che fu poi uno dei Segretari del Municipio di Napoli, e uomo di geniale coltura. Egli ebbe l'incarico di portare all'ufficio telegrafico il dispaccio annunziale l'ingresso di Garibaldi a Napoli». Ora l'ufficiale comandante era proprio Luigi De Riseis, il modesto uomo che attorno al suo nome sdegnò sempre il rumore. Solo noi abbiamo il diritto di meravigliarci come a Raffaele De Cesare, l'acuto, il sottile ricercatore di notizie storiche, sia sfuggito questo nome e questo fatto, ancora oggi a tutti noto, mentre invece riuscì a sapere il nome del sergente, a sapere anche che questo sergente fu poscia segretario, e che in quel giorno fu anche incaricato di portare all'ufficio telegrafico il dispaccio glorioso! Molte volte la storia ha di queste ingiustizie, e quasi sempre esse si esercitano su coloro che sentendo la propria grandezza d'animo non ricercano la luce altrui per rifulgere nella vita, dove hanno personale valore e virtù propria. Oltre che patriota Luigi de Riseis
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