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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, vice-pretore, politico, Teramo (1-1-1911) I funebri onori resi alla salma del nostro indimenticabile amico Cav. Agostino Giosia riuscirono una solenne attestazione di stima e di affetto da parte de' suoi concittadini. Ne seguirono il feretro, veracemente commossi, gli avvocati del nostro Foro, magistrati ed amici. Agostino Giosia fu un avvocato civile di non comune valore, spesso consultato dai colleghi che ne pregiavano l'acume dell'ingegno e la sua soda coltura. Però non ebbe, a causa della sua eccessiva modestia, che in lui fu quasi umiltà, nell'esercizio della professione fortuna pari al suo merito. Ma dove dette prova del suo valore e della sua coscienza intemerata fu pronunciando per più anni sentenze nella qualità di Vice-Pretore del nostro Mandamento. Fiero della sua dignità e della indipendenza del suo carattere, non piegò mai sua costa ai voleri di coloro che sedevano in alto, e rassegnò le sue dimissioni sdegnosamente quando si pretese che egli non rendesse giustizia. Ma le dimissioni non vennero accettate, che egli fu nominato, e lo meritava, Cavaliere della Corona d'Italia. Cittadino probo, amante del suo paese, sedé per molti anni Consigliere nel nostro Comune, e fu chiamato a far parte di molte importanti commissioni. E come nella vita privata, così nella pubblica tenne fede alle amicizie. Fu amico sempre saldo, sempre fedele così nella buona come nell'avversa fortuna, anche in mezzo allo imperversare delle tempeste ed ai dolori della vita che egli sopportò con stoica serenità. In questi ultimi tempi lo si vedeva accasciato far solo le sue lunghe e predilette passeggiate; ma nulla lasciava trapelare la sua fine immatura che fu uno schianto per il cuore degli amici ed estimatori di lui. Ha lasciato però memoria buona e pia di sé e che non verrà meno per volgere di eventi. Pace a lui, condoglianze vive ai fratelli, ai parenti, caldi amici nostri!
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