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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
impiegato ferroviario, Paraguay (4-6-1911) Una ben triste nuova, dalle lontane americhe, è giunta in questi giorni alla famiglia del valoroso Prof. Francesco Pellicciante del nostro R. Istituto Tecnico. Un suo figliolo, Attilio, giovane colto, intelligente, pieno di ardimentose iniziative, che si era recato in Asuncion del Paraguay, come Impiegato nella Commissione degli studi delle linee ferroviarie, mentre con grande soddisfazione dei superiori per le sue belle doti di mente e di cuore, per la giovialità e lealtà del carattere, raccoglieva le simpatie generali, un disgraziato accidente di caccia lo finiva per sempre. Appassionato cacciatore passava le brevi ore di ozio percorrendo quelle selve, sì ricche di ogni specie di selvaggina, entusiasmandosi ai conseguiti trionfi senza por mente ai pericoli che offre la densità dei boschi anche ai più esperti. Il giorno 10 febbraio u. s. per quanto ne lo dissuadessero i compagni, volle rincorrere un uccello rarissimo che, da lui ferito, s'era rifuggiato nel denso della selva. La triste sorte volle che in quella rincorsa l'arma s'impigliasse in uno degli arbusti che abbondano e il colpo partisse colpendolo, quasi a bruciapelo, nella faccia e lasciandolo esanime. I compagni tosto accorsi, raccolsero costernati il cadavere, che a spese della Direzione delle Ferrovie fu onorevolmente sepolto nel cimitero del Villagio di Altos, fra l'universale rimpianto e il dolore di chi ebbe la sorte di conoscerlo e di essergli amico. E così soli a 23 anni si spezzavano tutte le speranze dell'avvenire! Attilio Pellicciante fu anche artigliere della Lepanto. Mandiamo al povero giovane il saluto di pianto della patria lontana ed alla desolata famiglia vada, conforto impari a tanta sciagura, l'espressione del nostro profondo dolore.
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