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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
conservatore delle ipoteche, Teramo (4-6-1911) [Inizio Voce]non sarà per venir meno nell'animo nostro. La figura dolce e mite del nostro Agente, del nostro Conservatore, ci sarà sempre dinanzi agli occhi. E vivrà imperitura nell'animo straziato dei suoi cari che lo adoravano ed ai quali mandiamo, in questa ora tristissima, la nostra parola di conforto, l'espressione del nostro rimpianto! — I funerali vennero celebrati nella cattedrale, ove prima che si formasse il corteo pronunciò commosse parole l'ottimo prof. Pannella, il quale aveva anche dettate le bellissime epigrafe che si leggevano avanti e ai lati del tumolo e sulla porta della chiesa. Al corteo parteciparono tutte le confraternite, il Capitolo Aprutino, gl'istituti pii della città, tutti gli ufficii pubblici ed una massa imponentissima di cittadini. Fuori Porta Madonna dettero l'estremo vale alla salma il prof. Ernesto Narcisi, l'intendente di Finanza cav. Savoldelli, il cav. Orazio Albi, il cav. G. M. Salamiti, il sig. E. Costantini ed il sacerdote prof. Nicola Sorrentini, tutti profondamente commossi! — Ecco le parole del prof. Pannella: — Signori, se fossi poeta, scioglierei un inno, indirizzerei la mia parola alata alla bontà dell'uomo che qui ci raccoglie al supremo convegno, al supremo addio. Sempre le sue parole e pure sempre le sue azioni erano conteste di bontà, esprimevano l'armonia di tutto il suo essere, di tutta la sua vita. Or io attratto da questo incanto di bontà dirò brevemente della sua vita come il cor mi detta e la mente mi ragiona anche senza la fantasia del vate. Non era della nostra terra Leonardo Altamura, ma vi era venuto ancora molto giovane nel 1877, di soli 26 anni agente superiore delle imposte dirette. Fu felice la sua dimora fin dal primo giorno e tosto rifulse tra i cittadini la sua vita di bontà, ne conquistò l'affetto e fra loro scelse
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