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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, Rosburgo (22-8-1912) [Inizio Voce]la vita! Che parole di condoglianza diremo all'infelice vedova, alla nobile e gentile Maria Finocchi, che l'amò, riamata, di amore intenso? E che diremo al fratello di Lui, al buon sig. Francesco, anch'egli amico nostro caro? Ambrogio Arlini lascia cinque figliolette, che piangono nella deserta casa un lungo, un infinito pianto. Che Iddio benedica e protegga la povera vedova e i teneri rampolli! Fiori sulla tomba dell'amico nostro buono, affettuoso, costante! (19-11-1912) — Commemorazione di A. Arlini e V. Spinozzi — Indi l'on. Comm. De Riseis riprese a parlare, per ringraziare il Consiglio della rinnovatagli elezione a Presidente, e per commemorare i consiglieri defunti: Arlini Ambrogio, Casamarte Antonio, Spinozzi Vincenzo. [...] Alla commemorazione per Arlini avv. Ambrogio prese affettuosissima parte il cav. Saverio not. Mattucci che del povero Arlini fu amico ed estimatore caldissimo. Il comm. De Riseis disse: Compio il doloroso ufficio di ricordare cari e stimati colleghi che ci furono rapiti dalla morte in breve tratto. Il primo, per ordine di tempo, è il cav. Ambrogio avv. Arlini. Nato in Atri nel 1874, compì i suoi studi in Napoli ove si laureò in legge. Dotato di versatile ingegno e di straordinaria attività, dedicò le sue prime cure al governo della famiglia. Applicò poscia in più largo campo le sue energie e fu Sindaco di Atri dal 1905 e consigliere provinciale, ufficio che insieme a quello di consigliere del Comune rivestì fino alla morte. Il pensiero di procurare più ampia e vigorosa istruzione ai figlioli lo indusse a trasferire il suo domicilio a Roma, ove aprì uno studio legale che andava sempre più prosperando ed era per lui promettente di guadagni e di onori. Ma il 19 agosto, dopo breve malattia, ribelle alle premurose cure dei suoi cari, agli sforzi
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