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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, S. Omero (12-9-1912) Con Vincenzo Spinozzi, spentosi ottantenne, in S. Omero l'altro ieri, scompare la figura di un tipo autentico di galantuomo dell'antico stampo. Sindaco del suo paese, fin dai primi tempi del risorgimento Italiano, soffrì angustie e dolori da parte della soldatesca borbonica; Consigliere Provinciale, Presidente della Banca Popolare di Nereto e della Congregazione di Carità di S. Omero portò in tutti codesti uffici il tesoro della sua esperienza e della sua innata bontà; con l'animo sempre aperto alle iniziative intese al miglioramento delle classi meno abbienti. Molte opere pubbliche e private egli promosse, contribuendovi col proprio patrimonio, ma poco amante della pubblicità e degli onori, volle restare sempre in disparte, pago solamente del dovere compiuto. Ma dove la sua instancabile operosità rifulge di luce meridiana è nell'opera assidua che egli dette al miglioramento delle Industrie Agricole locali, alle quali consacrò tutta la sua esistenza e che fu sprone agli altri agricoltori della regione a far meglio. Malgrado fornito di un largo censo egli visse una vita semplice e modestissima. Il ricordo dell'opera sua rimarrà quindi imperituro in quella Valle della Vibrata, presso tutti coloro che l'opera sua indefessa ed affettuosa ha beneficato; e questo ricordo sarà il monumento più bello che la gratitudine potrà innalzare alla sua memoria per i servizi eminenti da lui resi al suo paese. E che egli fosse buono, amato dai suoi concittadini, lo prova l'unanime consenso di dolore e di rimpianto con cui fu reso il supremo tributo di onoranza alla sua salma lacrimata. Alla venerata memoria di Vincenzo Spinozzi inviamo il nostro estremo saluto ai fratelli, ai nipoti le nostre vivissime condoglianze. I funerali ebbero luogo
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