[Elenco dei Nomi]

(...segue) Tanzii Cesare
avvocato, politico, Teramo (9-3-1913)

[Inizio Voce]


de' Borboni, trovava nella casa ospitale de' Tanzii bende pe' piedi sanguinanti, ristoro alle forze stremate e mezzi sicuri per proseguire nella fuga, quando la ospitalità significava la galera e la spoliazione! E a Chieti dove formò la sua coltura generale, ove corredò la mente sua di soda istruzione e specialmente della lettura e dello studio del nostro massimo poeta, al quale sempre sino all'ultimo ricorreva e con grande sapienza, a Chieti ebbe egli insegnamenti civili che incominciavano a formarne ad educarne il carattere. Ricordava sempre e fino a pochi dì fa, estasiato, il settembre del 1860 quando i padri scolopi, sfuggiti probabilmente, secondo egli narrava, alla carneficina del 15 Maggio 1848 e alle forche del Borbone e truccati colle vesti talari, annunziarono ai convittori l'entrata di Garibaldi a Napoli, la formazione della nuova Italia, e i convittori ornarono del tricolore incitandoli ad essere degni della nuova patria! E a prova ancora della civile educazione stette l'amicizia costante per compagni che egli non ricordava senza commoversi. E come ricordava Rodolfo Cherubini, cui l'ingiustizia a suo danno e il favore a prò di altri tolsero la cattedra di letteratura latina nell'Ateneo Napoletano, ch'egli avrebbe onorata. L'amicizia fu sempre un culto per lui! A Napoli studia con amore, con slancio; egli è il prediletto di Enrico Pessina, di Nicola Alianelli e altri luminari; e di loro si ricorda con grato animo, come è delle anime elette. E ricorda Paolo Emilio Imbriani, figura, eretta come Farinata, di cospiratore, di patriota, che detta da ingegno preclaro filosofia del diritto; e Pasquale Tasta lettore sommo di diritto civile. A Teramo sotto l'amoroso indirizzo di Dionisio Mezucelli, giurista e filosofo, (ancora dolce ne è la memoria), si slancia nell'arringo

(segue...)