[Elenco dei Nomi]

(...segue) Tanzii Cesare
avvocato, politico, Teramo (9-3-1913)

[Inizio Voce]


penale, e fa bene in civile; fra breve diventa padrone di sè. In penale è parlatore brillante, persuasivo, fascinatore; la sua dizione è pura; è forte di studi nuovi; ha corredo di coltura storico-letteraria, e, all'occorrenza, anche romantica; e tutta materia non indigesta, ma assimilata, ma fatta sua. Tutto concorre a farne un dicitore perfetto, è oratore. E nelle materie civili è sicuro del fatto suo. Ha senso giuridico preciso, netto; vede subito il buono e il cattivo della causa; le sue allocuzioni erano un modello di concisione di precisione di chiarezza; vi era il civilista provetto. E nell'esercizio della sua professione quanta sincerità. A chi avea torto: «torto hai»; non aveva mezzi termini. Muore perciò modestamente agiato, agiatezza derivatagli in parte dalla famiglia de' suoi. Fu in molti degli uffici pubblici del Comune e della Provincia: tra gli altri, consigliere comunale, consigliere e deputato provinciale, componente del consiglio dell'Ordine degli avvocati, Presidente sino a ieri del Consiglio di Disciplina dei Procuratori; e in tutti, oltre al grande corredo di dottrina, oltre al grande amore, portava un sentimento di giusta misura che disanimava gli avversarii, e una sincerità che era la sua virtù. E queste doti si riassumevano in una sola: «nella religione del dovere che è la qualità più alta del carattere e la parte più nobile della vita; perchè la più disinteressata». Ma il compenso? Spesso la ingratitudine, e quindi posposto spesso a chi valeva meno di lui per ingegno e coltura, qualche volta a chi era non corretto, come lui era corretto. Ed egli «non mosse ciglio nè piegò sua costa», egli ritraevasi come anima altera e disdegnosa a mò di Sordello mantovano. E al professionista, all'uomo sperimentato nella vita pubblica e ne' pubblici uffici e negozi,

(segue...)