[Elenco dei Nomi]

(...segue) Galante Vincenzo
magistrato, giurista, docente universitario, Napoli (10-4-1913)

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del vivere civile. Poiché, in tali casi, — egli scriveva — si ribella la coscienza morale, non può non ribellarsi quella giuridica che è il portato della prima, non essendo possibile che la legge siasi fatta presidio dalla disonestà. E tutti e tre i contratti usurari furono annullati per mancanza di libertà di consenso nel debitore, costretto dalla fame, dalle malattie e dai più urgenti bisogni familiari... Ebbe delle amarezze in questa lotta contro ogni forma di corruttela, di angarie e d'immoralità, cui l'Ufficio prescelto era ardente palestra quotidiana. Una volta, tra l'altro, che, con la sua autorità, impedì che venisse dal Tribunale omologata una certa operazione, fu violentemente attaccato in un quotidiano della capitale, che lo apostrofò pseudo-Magnaud d'Italia... Non se ne dolse: perchè gli bastava la coscienza del dovere compiuto, inflessibilmente. Tra i colleghi e nel foro la stima più illimitata lo circondava, lo esaltava. Istituiti i Consigli Giudiziari, l'assemblea dei giudici del Tribunale di Napoli lo elesse successivamente, negli anni 1909 e 1910, componente del detto Consiglio presso quel Tribunale, di cui fu — lo ricordò, piangendo, sul feretro, il suo Presidente — onore e lume! Ed onore e lume fu pure di quel glorioso Ateneo Napoletano, ove già altri elettissimi ingegni della nostra terra avevano avuto il battesimo della gloria e della fortuna. All'inizio della sua carriera scientifica Vincenzo Galante, subendo l'influsso di Nicola De Crescenzio, allora titolare della cattedra di diritto romano, a tale severa disciplina tese l'arco della sua poderosa intelligenza. Ma ben presto cambiò orientamento ed alle sottili indagini di diritto e procedura civile si volse e dedicò con assiduità ed acume incomparabili. Divenne collaboratore ricercato ed apprezzatissimo

(segue...)