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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Giulianova (7-9-1913) [Inizio Voce]diciamolo anche qui, delle nazioni. La storia di tutti i tempi e di tutti i luoghi ne ricorda soltanto alcune quali esemplari e luminari dell'infinito stuolo rimasto nascosto tra le domestiche pareti. Una Cornelia mostra i suoi Gracchi; segue Santa Monica il suo Agostino; sprona una Cairoli i suoi prodi figli alla redenzione della patria; una Savio benedice i suoi vedendoli partire alla chiamata d'Italia. Chi difende i beni, i diritti, l'onore delle nazioni per terra e per mare pensa in cuore prima degli altri ad una donna, sia madre o sposa, sia figlia o sorella, e combatte e vince anche per la famiglia; si combatte e vince pure nel campo delle scienze e delle arti; si trionfa e si soccombe anche nei laboratori e nelle officine, ove le donne mandano mariti e figli. Il pensiero rivolto alla donna, l'amore per lei rimasta al governo della famiglia fa riportare la palma della vittoria. Questo bene questo decoro, questa forza delle famiglie è pure delle nazioni; e si deve ricordare sempre a lode delle donne; questo loro ufficio supremo in mezzo alle nazioni, pure rimanendo tra le pareti della casa umili e dimesse e sconosciute. Io qui ricordo a loro, o signori, Graziella Bucciarelli, una del bel numero che seppe e volle consacrarsi tutta al bene della famiglia. Chi spende bene i suoi giorni nel posto assegnatogli deve godere del riposo della tomba, chi lascia eredità d'affetto attende in un nuovo luogo e un nuovo tempo il proseguimento dei pensieri e desideri; suol che non sono frali e caduchi come le sue parvenze. E tutto questo, o Graziella, sentisti e volesti in vita, ora devi cominciare a godere nel tuo passaggio. Comincia per te il compenso, hai il premio del dovere compito nella legge di Dio. Nella prima vita si comincia l'edificio spirituale d'amore, nella seconda si
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