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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Giulianova (7-9-1913) [Inizio Voce]più che fraterna in tanta sventura. (11-9-1913) Ancora una parola per Graziella Bucciarelli-Savorini! — Cessò di vivere a Giulianova, nella smagliante villa Migliori, il giorno due settembre. La sua vita, che aveva ereditata la nobile fierezza di antenati illustri, fu propiziatrice al lavoro fecondo, assiduo, incessante di un uomo tutto dedicato alla scienza ed alla scuola; seppe scoprirne le aspirazioni nascoste, colorirle e, spesso, realizzarle. Seppe temperare con la serena docilità della sua presenza le tristezze del suo compagno e quasi fratello nostro Vittorio; seppe migliorare, con la fresca bontà del suo carattere i giorni calmi di una vita laboriosa. Fu dunque una moglie perfetta, alla quale si potrebbe solo rimproverare la soverchia liberalità con cui soccorreva i bisognosi, se colpa si può chiamare l'essere eccessivamente caritatevole come Lei. E se la bontà degli uomini è documentata sufficientemente dal pianto dei superstiti, nessuno meglio di Lei ha rattristato più largo stuolo di amici, di parenti, di beneficati. Pianse intorno alla sua bara il fiore della nobiltà giuliese e teramana, alla quale nessun lembo della sua anima era meno che conosciuta ed ammirata. Nessuna sfumatura dei suoi sentimenti raffinati ed eleganti restò ignota; e forse il figlio Luigi volle vederne il simbolo in quella rosa solitaria, alla quale ella aveva dedicate tante cure appassionate, quando la pose sul suo cadavere. Sfidando i disagi del soverchio calore estivo l'accompagnarono per lungo tratto di strada tutti i giuliesi, tutti i villeggianti; la seguì un corteo di carrozze, mentre i negozi restarono chiusi al suo passaggio. A Teramo, scortato dal figlio Luigi, dal parente prof. Orazio Albi e dal dott. Quercetti, il cadavere fu accolto e ricevuto nella Chiesa della Madonna
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