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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
notaio, Teramo (6-11-1913) Nella scorsa settimana si spense in Teramo, nella tarda età di ottant'otto anni, il Notaio Vincenzo Rodomonte, tra il sincero compianto dei cittadini e lo strazio immane dei suoi che l'idolatravano. Vincenzo Rodomonte nacque a Mosciano Sant'angelo nel 23 marzo 1825 da Rosa Leone e dal Dottore Francesco. Compiuti gli studi secondari si recò in Napoli ove consegui la laurea in Giurisprudenza nel gennaio del 1850, e nel febbraio del 1852 fu abilitato alla professione di notaio. Non contento degli studi fatti ed avido di coltura ancora più vasta, nel 1855 nella stessa università, Facoltà delle lettere e Filosofia, ottenne il primo grado di approvazione. Tornato in Abruzzo coprì, sebbene in giovane età, la carica di secondo eletto nel Consiglio Comunale del suo paese nativo, e nel 1805 (sic!) si recò in Teramo ove continuò il suo esercizio professionale non mai interrotto fino a tardissima età, compiendo sempre e sapientemente il suo dovere con grande dignità, con animo immacolato e con nobilissimo disinteresse. Ed in tutto il lungo periodo di esercizio del notariato coprì più volte le cariche di membro del Consiglio di segretario e di Presidente con decoro e zelo non comuni. Cittadino probo, amante del bene e del progresso della sua seconda patria diletta, si tenne lontano dalle infeconde lotte di parte; e però nei dibattiti cittadini si mantenne sempre equanime, sempre severo, circondato dall'affetto e dalla stima di tutti. Di costumi semplici, modesti, quasi patriarcali, fu marito e padre impareggiabile. Curò la educazione dei figli e volle che fossero ben degni di lui, conseguendo la meritata soddisfazione, sublima pel cuore di un padre, di vederli collocati in alto nella pubblica estimazione. Ed è stato per questo che centinaia
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