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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ragioniere, Perugia (1-3-1914) Da Perugia ci sono giunte notizie intorno ai funerali del compianto nostro concittadino Raffaele Arcieri, ragioniere della Banca d'Italia. I funerali, cui presero parte le più distinte personalità di Perugia, riuscirono una imponente manifestazione di cordoglio ed una solenne testimonianza della grande stima in cui anche nella città umbra era tenuto il povero estinto. Anche a Teramo la luttuosa notizia è stata appresa, come dicemmo nel passato numero, con grande rammarico dall'intera cittadinanza ed ha destato un'eco profonda di rimembranze e di rimpianto. Raffaele Arcieri, come tutti ricordano, fu per parecchi anni impiegato nella nostra civica Amministrazione e la sua opera modesta per quanto preziosa va ricordata insieme a quel periodo veramente fortunato per la nostra città in cui la ragioneria comunale, sotto la guida sapiente dell'ancora attuale suo capo, contribuì con tanto fervido entusiasmo di lavoro al riordinamento finanziario del nostro Comune. Buono, intelligente, operoso, preoccupato solo di nascondere i pregi non comuni della mente e del cuore sotto una modestia quasi di creatura, Raffaele Arcieri divenne presto uno dei migliori funzionari del nostro Municipio ove certo sarebbe rimasto tra l'amore e l'ammirazione di tutti se la direzione della Banca d'Italia non l'avesse assunto come ragioniere destinandolo alla importante sede di Perugia. Ed anche nel nuovo ufficio non tardò molto a conquistarsi tutta la più illimitata stima e fiducia con la competenza che egli portava in ogni ramo dell'amministrazione del grande Istituto e con Io zelo veramente mirabile che lo animava nel compito suo. Fu pertanto tenuto in altissimo conto da colleghi e superiori, specie dall'illustre direttore di quella sede che ravvisava
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