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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
capitano del genio, Loreto Aprutino (1-2-1914) Loreto Aprutino, 30-1 — L'altro ieri è morto qui il nostro concittadino Ettore di Zio, capitano in aspettiva del IV Genio. Il valoroso ufficiale che, da modesta famiglia, con l'aiuto delle sole sue forze e del suo ingegno, era riuscito ad entrar nell'Accademia mil[itare] di Torino, e, poi, a percorrere brillantemente la carriera nel Genio, da sottotenente, tenente, capitano, classificandosi fra i colleghi come uno degli ufficiali più competenti, specialmente in materie ferroviarie. Era stato colpito, circa 3 anni or sono, da una funesta malattia, la quale dapprima lo costrinse a ritirarsi dall'esercito, e poi, lentamente, lo ha portato al sepolcro. I funerali sono riusciti imponentissimi. Tutta la cittadinanza vi ha partecipato. Vi sono intervenute ufficialmente tutte le autorità locali. Reggevano i cordoni della bara (su cui erano posate le insigne del defunto) il ten. Giovanni Barbara, del 6. Fanteria; il sottotenente Tito Acerbo, del 69. Fant.; il prosindaco Sig. Farina; consigl. prov., Cav. Casamarte; Iandoli, Giudice del Mandamento; l'avv. Antico Pres. della Società operaia. Seguiva un drappello di Carabinieri, in alta uniforme e moschetto, comandato dal Maresciallo Rondon, e le guardie municipali. Venivano poi molte corone, fra cui una bellissima inviata dagli ufficiali del IV Genio, e che era sorretta dagli agenti comunali. Il corteo, muovendo dalla Chiesa di S. Francesco, numeroso e solenne, preceduto dal Concerto musicale, dopo aver girato per le vie principali, ha sostato al Largo Garibaldi, ove, fra la commozione generale, hanno parlato l'assessore comunale dott. Acerbo, l'avv. Iandoli, il sig. de Lellis, l'avv. Barbara, e il ten. Barbara.
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