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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, Teramo (10-2-1916) [Inizio Voce]la mano ai dolenti per incoraggiarli a sopportare l'ora tremenda?... Alla sera venuta la cassa di noce, gli amici si appressarono al letto per prendere l'Estinto. Il figlio dott. Adolfo, che aveva pianto tutte le sue lagrime, resisté alla dolce violenza di chi voleva allontanarlo in quel supremo momento, abbracciò ancora una volta il caro frale e baciò dieci volte l'amato viso, pazzo di dolore incommensurabile. Poi ebbe la forza di aiutare gli amici a collocare nella cassa la salma benedetta; e fu indi un urlo di dolore, quando sei amici, tra i più stretti di casa De Marco, portarono lontano il feretro, nella chiesa di S. Agostino, già parata a lutto. Sulla porta era stata posta la seguente iscrizione dettata dal dott. Berardo Mancini: Alla memoria venerata di — Gustavo De Marco — Pres. dell'Ordine degli Avvocati — cittadino integro - padre esemplare — Avvocato Principe — si volge commossa e reverente — l'intera città — che della sua figura superiore — del suo ingegno delle sue virtù — ebbe lumeggiato ed abbellito — quasi mezzo secolo di sua storia — Nato in Basciano il dì 1 marzo MDCCCXLVIII — Morto in Teramo il dì IX Febbraio MCMXVI — E venerdì nella Chiesa di S. Agostino, vennero celebrate numerose messe, ed in ultimo con grande solennità fu detta la messa parata, con musica corale ed orchestrale. Grandi ceri intorno al tumulo; moltissime le corone e tutte bellissime. [...] Presso Porta Reale il Sindaco della città cav. uff. Paris disse il seguente elogio funebre: — Non so negarvi, egregi signori e cari colleghi, che nell'adempiere al mesto ufficio di porgere per la Città e per la Curia l'estremo vale alla lagrimata salma di Gustavo De Marco, io mi sento venir meno l'animo e le forze. Fui a lui legato da sincera amicizia fin da quando, conseguito il diploma
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