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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, Teramo (10-2-1916) [Inizio Voce]come pure nella pavimentazione del Corso Vittorio Emanuele II proponendo e facendo prescegliere la pietra delle cave di San Stefano. E nei vari uffici dimostrò sempre quanto possano la versatilità dell'ingegno ed il desiderio del pubblico bene, tanto che i cittadini e gli elettori della Provincia lo ritennero meritevole di rappresentare la Nazione in Parlamento, e nei comizi a scrutinio di lista del 1894 lo onorarono di larghissimo suffragio non riuscendo peraltro, e soltanto per pochi voti, a vederlo eletto. Nella vita privata fu esemplare padre di famiglia. Unitosi in matrimonio con la gentile sig.ra Olimpia Camillotti, di famiglia preclara per patriottismo, ne continuò le tradizioni. Attese sopra tutte a curare la educazione dei figli, non risparmiando spese e le più grandi sollecitudini; dette così ottimi cittadini alla patria, i quali la servono con il decoroso esercizio di professioni liberali e con la disinteressata e validissima cooperazione negli uffici pubblici. Gustavo De Marco compì quindi interamente la sua missione. Egli può entrare nella casa dei morti senza temere il giudizio degli uomini, presso dei quali lascia invece felice memoria di sè e tanto desiderio quanto alcun altro cittadino ed insigne avvocato in qualunque altro tempo. [appr.] [appr. 9-4-1916]
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